Nascita ed esperienza della Caritas
Il costante richiamo di Papa Francesco alle centinaia di milioni di poveri in tutto il mondo sollecita una risposta al problema di come affrontare una questione davvero complessa e provocante. La sfida riguarda certamente l’enorme parte del pianeta più povera, ma coinvolge in egual misura anche l’altra parte, quella più ricca e sicura. La grave crisi economica non ha causato solo un arresto nella tendenza alla riduzione della distanza tra ricchi e poveri, ma ha anche aumentato le disuguaglianze e l’ingiustizia sociale.
All’inizio degli anni Settanta, dopo la feconda stagione conciliare, Paolo VI volle promuovere un nuovo modello di presenza e di azione nel campo dell’assistenza alle persone più deboli. Veniva così sciolta la Pontificia opera assistenza (Poa), istituita da Pio XII nel 1953 per consolidare l’attività della Pontificia commissione per l’assistenza (Pca) nata nel 1944, con un rilevante supporto economico degli americani, per offrire aiuto concreto a decine di migliaia di profughi e poveri a causa della guerra. La Poa proseguì la sua attività, con l’obiettivo di organizzare e coordinare l’assistenza sociale della Chiesa cattolica in tutte le diocesi d’Italia. Interveniva con aiuti materiali (alimenti, indumenti, denaro), sempre sostenuta dalla generosità statunitense, e promuoveva anche interventi assistenziali per gli orfani, i minori e le famiglie più disagiate. Fu un efficace strumento “delegato”, di grande utilità nel primo dopoguerra, quando le condizioni di povertà erano più legate ai bisogni elementari, e quando lo Stato non era ancora in grado di dare risposte ai bisogni della popolazione.
di Michele Dau
Piazza S. Pietro
09 dicembre 2019
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