Minaccia dell’Is sulla Libia
Bisogna fermare l’espansione del terrorismo in Libia: questa la priorità indicata ieri dall'inviato speciale delle Nazioni Unite Martin Kobler.
La minaccia di una massiccia avanzata del cosiddetto Stato islamico (Is) nel Paese sta crescendo; i terroristi hanno dimostrato di avere la capacità di agire in parallelo, allargandosi non solo verso est, verso i pozzi petroliferi. Per fermarli — ha sottolineato Kobler — «c’è bisogno che i libici, siano uniti». Il diplomatico tedesco ha affermato che «prima di una eventuale azione militare ci vuole un Governo in Libia, che deciderà la sua strategia per combattere l’Is e poi eventualmente chiederà l’aiuto internazionale. Ora la priorità è dare possibilità all’accordo politico libico di formare il Governo. Sono in contatto quotidiano con loro».
E tuttavia, il cammino verso un Governo unitario, basato sull'accordo sostenuto dall'Onu, appare sempre più problematico. Ieri l’ala più radicale del Congresso nazionale generale di Tripoli ha annunciato che l’autoproclamato Parlamento insediato nella capitale libica continuerà a riunirsi nonostante gli accordi per un Governo di unità nazionale.
Piazza S. Pietro
08 dicembre 2019

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