Migrazioni
Il fenomeno delle migrazioni e quello dei matrimoni misti tra cattolici e ortodossi rappresentano le principali sfide che le Chiese in Europa, e in particolare quelle presenti nella regione sud-orientale del continente, si trovano ad affrontare sul delicato terreno della pastorale familiare. Di tutto ciò si è discusso nel corso dell’incontro che per cinque giorni, sino a ieri, martedì, ha visto riuniti a Bucarest presidenti e rappresentanti delle conferenze episcopali di cinque Paesi (Romania, Bosnia ed Erzegovina, Albania, Grecia e Bulgaria), nell’ambito delle attività del Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa (Ccee).
Il tema dei matrimoni misti tra cattolici e ortodossi era già stato oggetto di un’approfondita riflessione in un incontro svoltosi a Sofia nel 2008. Esistono problemi — si legge in un comunicato diffuso dal Ccee — «a causa delle diversità nel modo di concepire il matrimonio e la sua sacramentalità; ma bisogna accompagnare le coppie in un cammino di fede, perché le differenze non conducano a un relativismo e a un’indifferenza religiosa». I vescovi, infatti, rilevano che se «ben vissuti, i matrimoni misti sono un’esperienza di un autentico dialogo ecumenico».
Piazza S. Pietro
05 dicembre 2019

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