È bastata qualche parola del Santo Padre a smontare l’enfasi che i mass-media (compreso questo quotidiano) hanno attribuito all’evento “storico” di ieri 4 febbraio 2019. Ogni giorno è “storico” ha ricordato il Papa prima ancora di cominciare a rispondere alle domande dei giornalisti nella tradizionale conferenza stampa sul volo di ritorno. Ogni giorno, ogni momento è storico, ogni uomo vivendo la sua quotidianità scrive la storia, la sua e la grande storia. Non esistono storie piccole, nemmeno quelle brutte, anche quelle rivelano una dignità nel fondo che va scoperta e che emergerà. Scrive Borges, che il Papa ha conosciuto bene, che non c’è giornata umana, anche di ospedale o di carcere, che non contenga una rete infinitesimale di sorprese.
Le storie, la dimensione narrativa, è questa una chiave interpretativa di questo pontificato che si nutre di forti letture, come Dostoevskij citato esplicitamente nel discorso di ieri, o come Manzoni che implicitamente è sotteso a queste brevi parole del Papa che ci ricordano il rischio da evitare di vivere secondo la logica dell’evento che in quanto tale fagocita se stesso.
A.M.
Piazza S. Pietro
20 febbraio 2019

Strumenti di pace
Accogliendo l’invito dello sceicco Mohammed bin Zayed Al Nahyan, principe ereditario di Abu Dhabi, Papa ...

Passo importante nel dialogo tra musulmani e cristiani
Siamo felici e grati che Papa Francesco abbia accettato l’invito di sua altezza Sheikh Mohammed ...

Il cristiano è l’uomo delle beatitudini
Le beatitudini evangeliche come «mappa di vita» per il cristiano sono state indicate dal Papa ...