L’allarme delle isole-Stato
Il futuro del pianeta, ma soprattutto quello delle piccole isole-Stato è al centro del dibattito alla Conferenza sul clima di Parigi.
A causa dell’innalzamento del livello del mare prodotto dal riscaldamento globale, questi Stati potrebbero scomparire, e quindi sono molto attivi nel cercare sostegno. Non a caso ieri il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, prima di lasciare la Francia, ha incontrato i leader di Barbados, St. Lucia, Isole Marshall, Kiribati e Papua Nuova Guinea. Auto-definendosi «un isolano», il presidente ha annunciato un piano straordinario per i Paesi più esposti al cambiamento climatico, con uno stanziamento di trenta milioni di dollari come una sorta di assicurazione contro i danni che subiranno nei prossimi anni. La Conferenza non può semplicemente «servire gli interessi dei più potenti», ha detto Obama, «ma dovrebbe anche servire gli interessi dei più vulnerabili». L’accordo di Parigi «deve essere ambizioso, trasparente e avere revisioni periodiche per stabilire se le isole-Stato devono essere salvate». Senza azioni ambiziose — ha aggiunto il capo della Casa Bianca — c'è il rischio di «creare nuovi rifugiati» dalle isole.
Piazza S. Pietro
07 dicembre 2019

Tempo supplementare
Parigi, 11. Slitta a domani all’ora di pranzo la chiusura della Conferenza mondiale a Parigi ...

Passi in avanti sul clima
Per facilitare le trattative alla Conferenza dell’Onu di Parigi sul cambiamento climatico (Cop21), sono state ...

Corsa contro il tempo
È corsa contro il tempo a Katowice, in Polonia, per concludere i lavori della Conferenza ...