La religione
La condanna esplicita e senza riserve della «grave violazione dei diritti umani in Iraq e in Siria» e il ripudio «di ogni sfruttamento della religione nei conflitti politici», che avviene anche attraverso «l’usurpazione di simboli religiosi da parte di estremisti, così come il suo uso quale mezzo di segregazione e motivo di ingiustizia e di oppressione».
Non lascia spazio a dubbi la dichiarazione finale della conferenza promossa a Vienna dal Centro internazionale per il dialogo interreligioso e interculturale Re Abdullah bin Abdulaziz (Kaiciid) sul tema «Uniti contro la violenza in nome della religione».
Dopo due giorni di lavori, in cui si sono confrontati sulla necessità di sostenere la diversità religiosa e culturale nei due Paesi teatro di sanguinosi scontri, i leader religiosi riuniti nella capitale austriaca hanno rilasciato mercoledì 19 novembre una dichiarazione articolata in otto punti, che fissa l’adozione del dialogo come «strumento principale e più potente per risolvere conflitti e disaccordi» e mira a sostenere «iniziative e istituzioni che considerano il dialogo il metodo migliore per costruire la pace, la coesistenza e per promuovere una cittadinanza comune».
Piazza S. Pietro
11 dicembre 2019

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