La piaga della violenza
Continuano le manifestazioni pacifiche in Liberia contro il persistente fenomeno della violenza contro le donne. Centinaia di ragazze e di madri sono scese in strada nella capitale liberiana, Monrovia, per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema che da anni coinvolge l’intero Paese africano. L’iniziativa, che rientra nell’ambito dei “Black Thursday” (Giovedì nero), è stata promossa da diverse confessioni religiose membri del World Council of Churches (Wcc).
«La questione della violenza sulle donne rimane una ferita aperta che fa fatica a rimarginarsi — hanno spiegato Julu Swen della United Methodist News Service e Muriel V. Nelson, presidente delle United Methodist Women in Liberia attraverso una dichiarazione diffusa in questi giorni —. È un problema globale secolare, e dobbiamo affrontarlo come un vero e proprio problema sociale». In Liberia la violenza sulle donne e sui minori è un problema molto sentito, tant’è che lo scorso anno il premio nobel per la pace è stato assegnato a Leymah Gbowee, pacifista liberiana, responsabile della direzione del movimento femminile non violento “Women of Liberia Mass Action for Peace” che ha contribuito a porre fine alla seconda guerra civile nel Paese nel 2003. In questi giorni invece le donne hanno marciato per le strade di Monrovia e hanno anche partecipato alla settantaduesima sessione annuale della United Methodist Women indossando un vestito nero come simbolo del loro sostegno all’iniziativa globale dei “Black Thursday” per denunciare le violenze e gli stupri.
Piazza S. Pietro
20 febbraio 2019

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