La chiave nelle mani dei poveri
«I più poveri, gli ammalati, i carcerati, i più peccatori, se si pentono, ci precederanno nel Cielo. Loro hanno la chiave»: lo ha ricordato Papa Francesco durante la messa celebrata nella mensa dell’ostello della Caritas diocesana di Roma, dove si è recato venerdì pomeriggio, 18 dicembre, per aprire la porta santa della carità. E per dare concretezza alle sue parole, il Pontefice si è fatto accompagnare da quattro ospiti della struttura scelti tra i tanti che vivono nei pressi della stazione Termini.
Nel corso di una cerimonia volutamente austera, in cui i protagonisti sono stati proprio gli ultimi, il Pontefice ha varcato l’ingresso della mensa dell’ostello e quindi ha celebrato la messa. All’omelia il vescovo di Roma ha invitato a pregare per la sua diocesi: «Oggi noi preghiamo — ha detto — per tutti gli abitanti di Roma, per tutti, incominciando da me, perché il Signore ci dia la grazia di sentirci scartati; perché noi non abbiamo alcun merito: soltanto lui ci dà la misericordia e la grazia. E per avvicinarci a quella grazia dobbiamo avvicinarci agli scartati, ai poveri, a quelli che hanno più bisogno, perché su questo avvicinarsi tutti noi saremo giudicati». Da qui l’auspicio «che il Signore, aprendo questa porta, dia questa grazia a tutta Roma, ad ogni abitante di Roma, per poter andare avanti in quell’abbraccio della misericordia, dove il padre prende il figlio ferito, ma il ferito è il padre: Dio è ferito d’amore».
La celebrazione ha avuto un’eco significativa l’indomani mattina, sabato 19, quando il Papa ha ricevuto in udienza dirigenti e dipendenti delle Ferrovie dello Stato italiane, che hanno finanziato il rinnovamento e l’ampliamento dell’ostello di via Marsala. Elogiandone le iniziative di solidarietà, Francesco ha parlato anche degli Help Center, «presenti in decine di città italiane. Sono “sportelli-antenna” — ha ricordato — che consentono a chi è in difficoltà di trovare ascolto, soccorso e assistenza». Da qui l’invito «a tenere unito il Paese anche sul piano sociale, contribuendo a evitare che si accentui il divario tra chi è abbiente e chi manca di tutto».
Piazza S. Pietro
18 febbraio 2019

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