Fuga dal vulcano in Indonesia
Oltre duecentomila persone sono state costrette oggi a lasciare le loro abitazioni poco prima dell’eruzione del vulcano Kelud, in Indonesia.
Ma l’eruzione — scrive il quotidiano «Jakarta Post» — ha già
ucciso almeno due persone e costretto alla chiusura tre aeroporti nell’isola di
Giava. Il monte Kelud è considerato uno dei vulcani più pericolosi sull’isola
principale dell’arcipelago asiatico, perché
densamente popolato su uno dei lati. Poche ore dopo la fuga degli
abitanti, il vulcano ha iniziato ha eruttare violentemente cenere e rocce
roventi e le immagini televisive hanno mostrato la pioggia di lapilli che
cadeva sui trentasei villaggi circostanti.
L’Agenzia nazionale per la gestione dei disastri ha confermato che la
cenere vulcanica è stata trasportata, in alcuni casi, fino a duecento
chilometri di distanza, investendo anche le città di Surabaya e di Yogyakarta.
L’allarme resta alto, dato che i tremori
alla base del vulcano continuano. Si
calcola che il Kelud — uno tra i circa 130 vulcani attivi nell’arcipelago —
abbia causato 15.000 morti dal sedicesimo secolo ad oggi. Nel
Piazza S. Pietro
09 dicembre 2019

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