«Emmaus» per il dialogo
«Nonostante le difficoltà e gli ostacoli, noi continuiamo a lavorare cercando di non perdere mai di vista i nostri principali obiettivi: armonia religiosa, pace, dialogo interreligioso in Mindanao»: ne è fermamente convinto padre Sebastiano D’Ambra, missionario del Pime, fondatore del movimento per il dialogo islamocristiano Silsilah, nonché segretario esecutivo della commissione per il dialogo interreligioso della Conferenza episcopale filippina, che a «L’Osservatore Romano» non nasconde tuttavia le preoccupazioni e le perplessità sull’esito del referendum dello scorso febbraio che ha sancito la nascita della nuova Regione autonoma di Bangsamoro nel Mindanao musulmano (Barmm).
«Questo scontro in atto che ha già provocato diverse vittime — spiega padre D’Ambra — dimostra che i musulmani a Mindanao non sono per niente uniti. Ci sono leader religiosi che non hanno accettato di buon grado i risultati del referendum e appoggiano i disordini. Per noi di Silsilah diventa più complicato lavorare in questo clima, ma abbiamo l’esperienza e il know-how per poter proseguire il cammino. Anzi, abbiamo creato all’interno di Silsilah un piccolo movimento, denominato Emmaus, che ha lo scopo di intensificare la nostra attività e raggiungere gli strati sociali più complessi».
di Francesco Ricupero
Piazza S. Pietro
14 dicembre 2019

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