Per dilatare
«Mercedes mi offre una mora» scrive José Beltrán sul dossier estivo «MásLibros» della rivista spagnola «Vida Nueva». È un gesto semplice, spontaneo, ma subito nel pensiero dell’interlocutore si affacciano i tanti “no”, le tante minuscole obiezioni e diffidenze che bloccano la vita quotidiana e la rendono pesante e prevedibile. “No” piccoli ma fastidiosi e insistenti come una nube di moscerini molesti. «Per un attimo — confessa il direttore della rivista spagnola — sono incerto se accettarla o no; in fondo è una persona che conosco solo da mezz’ora. Non so da dove l’ha presa. E poi è un frutto non lavato».
Il sorriso pieno di fiducia e di tranquilla sicurezza di Mercedes sbaraglia in fretta tutti i dubbi e le esitazioni, scrive Beltrán. La mora scivola nel palmo della mano. In bocca, una esplosione di sapore riafferma il miracolo delle piccole cose, la positività di tutto ciò che esiste, la bellezza della creazione.
Mercedes racconta al giornalista come il silenzio, la lettura della trilogia di Pablo d’Ors su questa fonte di ossigeno completamente ignorata da tanta parte della cultura occidentale le abbia cambiato la vita. O meglio, sia diventata un modo concreto per fare spazio alla vita, per concedere tempo e attenzione all’ascolto, di se stessa e degli altri. Non a caso «ascolta» è la prima parola del prologo della Regola di san Benedetto.
Anche leggere è un modo concreto di mettersi in ascolto; un’azione che «commuove e muove», come recita il titolo dell’editoriale che accompagna il lettore alla scoperta di «MásLibros».
di Silvia Guidi
Piazza S. Pietro
06 dicembre 2019

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