La sua passione e la sua ricerca indefessa hanno indagato in particolar modo sui rapporti tra cultura dell’antica Grecia e Vicino Oriente Antico, ampliando anche gli studi su campi considerati minori come la storia della religione, la musica o gli influssi sciamanici nella primitiva religione ellenica.
Martin West, filologo e grecista inglese considerato tra i maggiori studiosi della sua epoca, è morto il 13 luglio scorso all’età di 78 anni. Ha pubblicato, tra l’altro, una nuova edizione dell’Iliade, uscita anche nell’importante Biblioteca Teubneriana, monumento della cultura classicista. Nel 2002 in occasione della Kenyon Medal for Classical Studies a lui conferita, la British Academy lo ha indicato come il grecista più brillante e produttivo della sua generazione. Alcuni dei suoi apporti alla filologia classica sono Early Greek philosophy and the Orient (1971), Textual criticism and editorial technique applicable to greek and latin texts (1973), The Orphic poems (1983), Studies in the text and transmission of the Iliad (2001) e Indo-European poetry and myth (2007).
Piazza S. Pietro
19 aprile 2018

Dov’è la felicità?
«Gallione, fratello mio, tutti gli uomini vogliono essere felici, ma nessuno riesce a vedere bene ...

Filosofo a bassa intensità
È appena stato pubblicato Invito a Platone (Brescia, La Scuola, 2016, pagine 123, euro 12,50) ...

Un mondo in evoluzione
Anticipiamo da «Aggiornamenti sociali» parte di un articolo scritto dal direttore di «Études» sull’opera di ...