L’ultimo studio del Centro statistico nazionale indiano è inequivocabile: nel 2011, tre milioni di indiane sono mancate all’appello perché abortite o fatte morire dopo la nascita. Nonostante la legge del 2003 — che mise fuorilegge l’uso dell’ecografia per rivelare il sesso del nascituro — e le campagne internazionali, lo squilibrio demografico continua a essere una realtà nel continente indiano, diffusa tra tutti i ceti sociali. Nel 2000 Amartya Sen denunciò gli oltre 60 milioni di bambine mancanti all’appello in Asia per strategie consapevoli e distorte. Un grido che rimbomba ancora in tutta la sua immutata attualità.
Piazza S. Pietro
16 dicembre 2019
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