Due religiosi musulmani sono morti in un attacco terroristico compiuto ieri contro una moschea nel sud delle Filippine, regione sottoposta a rafforzati controlli di sicurezza dopo il duplice attentato che ha provocato 21 morti e 110 feriti domenica scorsa nella cattedrale di Nostra Signora del Santo Carmelo, a Jolo. Poco dopo la mezzanotte, la moschea Kamahaldikaan, a Zamboanga City, è stata investita dall’esplosione di una granata, che ha sorpreso nel sonno i religiosi. La deflagrazione ha anche provocato quattro feriti. Al momento, gli inquirenti escludono che si sia trattata di una rappresaglia per l’attacco contro la cattedrale di Jolo. Ieri, il presidente filippino, Rodrigo Duterte, ha dichiarato che a causare la duplice esplosione nella cattedrale sono stati due attentatori suicidi (marito e moglie), in grado di mescolarsi alla folla malgrado i rigidi controlli di sicurezza dovuti all’allarme dell’intelligence, che già ad agosto parlava del rischio attentati.
L’attacco a Jolo è stato rivendicato dal sedicente stato islamico (Is), che nelle Filippine fa riferimento al gruppo terroristico Abu Sayyaf.
Piazza S. Pietro
09 dicembre 2019

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