Il terrore torna a colpire Tel Aviv. Quattro israeliani sono stati uccisi ieri sera a colpi di arma da fuoco da due attentatori palestinesi in una zona centrale della città, in quel momento molto affollata. I due palestinesi sono molto giovani, circa vent’anni, e provengono entrambi da Atta, un villaggio nei pressi di Hebron, in Cisgiordania.
L’attacco ha fatto immediatamente rialzare la
tensione in tutto il Paese. Come riferiscono le prime ricostruzioni della stampa
locale, l’attentato è avvenuto all’interno dell’affollatissimo mercato di
Sarona, pieno di ristoranti e negozi aperti fino a tardi, e in una via adiacente
nei pressi di un teatro molto frequentato. Poco prima dell’attacco, i due
palestinesi si erano recati in un ristorante. Subito dopo sono entrati in
azione, aprendo il fuoco sui passanti. Erano, secondo alcuni testimoni, ben
vestiti come se fossero stati a un ricevimento. Alcune ricostruzioni dicono che
fossero travestiti da ebrei ultraortodossi, cosa non confermata dalle forze
dell’ordine. Dopo gli spari, si sono dati alla fuga: uno è stato ferito,
l’altro arrestato. Come detto, il bilancio parla di quattro morti, tra i quali
una bambina di soli quattro anni. Sul terreno, sono rimasti anche cinque feriti,
ha riferito la polizia.
Immediato il rafforzamento delle misure di
sicurezza. Decine di agenti hanno circondato tutta l’area, che tra l’altro è a
un passo dal complesso del ministero della Difesa (l’unico situato a Tel Aviv e
non a Gerusalemme). Inizialmente si temeva che ci fosse ancora libero un terzo
attentatore, ipotesi poi smentita dal portavoce della polizia. La zona è stata a
lungo perlustrata anche con l’aiuto di elicotteri. La gente è rimasta chiusa in
casa o nei locali fino a quando le autorità non hanno dato il via libera al
cessato allarme, dopo aver messo in sicurezza l’intera area. Il premier
israeliano Benjamin Netanyahu, appena atterrato da Mosca dove ha incontrato il
presidente Putin, si è subito diretto in città per presiedere una riunione di
emergenza con lo Shin Bet (il servizio di sicurezza interno), la polizia,
l’esercito, e i ministri Gilad Erdan (Pubblica sicurezza) e Avigdor Lieberman
(Difesa). Netanyahu ha parlato di «assassinio a sangue freddo da parte di
terribili terroristi; abbiamo discusso una serie di misure offensive e difensive
che adotteremo contro questo grave episodio che costituisce per noi una sfida a
cui risponderemo» ha fatto sapere il premier al termine della riunione.
Piazza S. Pietro
10 dicembre 2019

Terrore nella sinagoga
«Un atto di puro terrore che semplicemente non può trovare spazio in quello che si ...

Attentato a Gerusalemme
Il consiglio di difesa del governo israeliano si è riunito d’urgenza ieri sera a Gerusalemme ...

Terrore a Tel Aviv
Proseguono le ricerche dell’uomo che ieri mattina ha attaccato un locale nel centro di Tel ...