Ancora una volta il centro di Parigi è diventato teatro di un terribile attacco terroristico, a tre giorni dalle presidenziali. Ieri sera, negli Champs Elysées, cuore della capitale francese, un uomo ha attaccato un’auto della polizia a colpi di kalashnikov. Un poliziotto è morto. Feriti altri due agenti e una turista tedesca. L’attentatore è stato ucciso in una successiva sparatoria. Sembra che non fosse solo. «Tutte le piste conducono al terrorismo» ha detto a caldo il presidente francese, François Hollande, e la conferma è arrivata poco dopo con la rivendicazione dei jihadisti del cosiddetto stato islamico (Is). L’attacco è avvenuto proprio mentre andava in onda l’ultimo grande dibattito in vista del voto. La campagna elettorale è stata sospesa. «Nulla deve ostacolare l’appuntamento democratico» ha detto il premier Bernard Cazeneuve, che oggi insieme al presidente Hollande e al ministro dell’interno Matthias Fekl ha fatto visita a uno degli agenti feriti. «Nei prossimi giorni più di 50.000 poliziotti e gendarmi saranno mobilitati per garantire la serenità dello svolgimento delle operazioni elettorali» ha sottolineato il premier.
Solidarietà è stata espressa dalla tutta l’Unione europea. «Quel che
è accaduto ci riporta alla pericolosità del terrorismo e all’esigenza di una
difesa salda, forte, decisa e responsabile che garantisca costantemente i valori
della democrazia e della libertà» ha detto il presidente della Repubblica
italiana, Sergio Mattarella. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in
un tweet ha scritto: «Un altro attacco terroristico a Parigi. Il popolo francese
non sopporterà più a lungo cose del genere. Avrà grosse conseguenze sulle
elezioni presidenziali!».
Su quel che è accaduto sugli Champs Elysées resta
ancora molto da chiarire. Il killer è sceso da un’Audi 80 grigia, si è
avvicinato ad un furgone parcheggiato con alcuni poliziotti all’interno e ha
fatto fuoco con un kalashnikov. Un agente è stato ucciso sul colpo, altri due
feriti, una passante — una turista tedesca — è stata colpita da alcune schegge.
L’assalitore si è poi dato alla fuga, a piedi, abbandonando l’auto. Dopo pochi
metri, è stato abbattuto da altri agenti che stavano pattugliando la zona.
Secondo testimoni locali citati dai media, un secondo attentatore si sarebbe
dato alla fuga. Sul posto sono intervenuti subito i reparti speciali: gli
Champs Elysées sono stati chiusi al traffico. Chiuse anche le stazioni della
metro George v, Franklin Roosevelt e Champs Elysées-Clemenceau. Poliziotti e
teste di cuoio hanno perquisito ogni centimetro quadrato dei negozi, poi si sono
riversati in un parcheggio poco distante per il sospetto che un complice potesse
essere in fuga proprio lì. Almeno un’ora prima dell’attacco, una parte di Rue de
Rivoli, centralissima arteria di Parigi, era stata chiusa per un pacco
sospetto.
La polizia ha comunicato che il killer è stato identificato e che
nella notte sono avvenute perquisizioni. Secondo i media — ma la notizia non è
stata confermata — l’attentatore sarebbe Karim Cheurfi, 39 anni, francese, già
noto da tempo alla polizia.
Piazza S. Pietro
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