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La preghiera “per” e “con” gli atleti del mondo

 La preghiera  “per” e “con” gli atleti del mondo  QUO-138
16 giugno 2025

«Dio creatore, dona giustizia e lealtà a quanti praticano una disciplina sportiva, perché possano testimoniare i valori più profondi dello sport». È la preghiera “per” e “con” le atlete e gli atleti di tutto il mondo — amatori e professionisti — che in francese — proprio la lingua di riferimento per l’ultima edizione dei Giochi nel 2024 — è stata condivisa durante la santa messa per il Giubileo dello sport, nella basilica Vaticana, domenica mattina 15 giugno, solennità della Santissima Trinità.

La celebrazione è stata presieduta da Leone XIV che, nell’omelia, ha proposto agli sportivi le linee-guida per vivere la loro passione come esperienza di umanità e di santità. E quel «Dai!» di incoraggiamento che il Papa ha rivolto a ogni donna e uomo di sport è subito diventato la parola — accompagnata dalla stretta di mano — che farà ricordare questa intensa esperienza giubilare. Sì: «Dai!». Ha fatto presente Leone XIV: «Forse non ci pensiamo, ma è un imperativo bellissimo del verbo dare».

A partecipare all’Eucarestia — e anche sabato pomeriggio al pellegrinaggio da piazza Pia alla Porta santa di San Pietro — soprattutto “l’esercito disarmato” degli amatori, coloro che vivono lo sport nello stile della spiritualità, della gratuità, della fraternità e di quella cultura dell’incontro che costruisce la pace. Nella consapevolezza che proprio lo sport — Leone XIV ha fatto particolare riferimento al pensiero di san Paolo VI — può arrivare a risolvere conflitti dove la diplomazia tradizionale non riesce. E così ecco le magliette del Centro sportivo italiano, delle realtà salesiane con la vivacità degli oratori e di Athletica Vaticana, l’associazione polisportiva ufficiale della Santa Sede.

Nella preghiera dei fedeli — insieme all’invocazione in francese per gli sportivi — non è mancato l’auspicio che i «governanti possano indicare ai popoli la via per una società più fraterna e solidale». Con una preghiera particolare per coloro che stanno soffrendo.

Con il Papa hanno concelebrato il cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la Cultura e l’educazione al quale è affidata la cura dello sport, il cardinale arciprete Mauro Gambetti; alcuni arcivescovi e vescovi tra i quali Paul Tighe e Carlo Maria Polvani, segretari del Dicastero. Numerosi i sacerdoti concelebranti, molti dei quali in prima linea nella pastorale sportiva. Presente l’arcivescovo Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione.

In basilica c’erano, tra gli altri, il presidente del Comitato olimpico internazionale Thomas Bach; il ministro del Governo italiano per lo sport e i giovani, Andrea Abodi; Aurélien Diesse, campione olimpico nel judo a Parigi 2024 e Damiano Tommasi, ex calciatore e ora sindaco di Verona.

La celebrazione si è conclusa con il canto dell’antifona mariana “Salve, Regina” e l’inno del Giubileo con l’impegno che, come suggerisce il titolo, anche gli sportivi siano pellegrini e missionari di speranza.