· Città del Vaticano ·

Il Pontefice ha celebrato in San Pietro la messa conclusiva del Giubileo dello sport

L’allenamento quotidiano
dell’amore
edifica un mondo nuovo

 L’allenamento quotidiano dell’amore   edifica un mondo nuovo   QUO-138
16 giugno 2025

«È l’allenamento quotidiano dell’amore che ci avvicina alla vittoria definitiva» e che «ci rende capaci di lavorare all’edificazione di un mondo nuovo». Lo ha detto Leone XIV ieri, domenica 15 giugno, presiedendo nella basilica Vaticana la messa conclusiva del Giubileo dello sport.

Nella solennità della Santissima Trinità, agli oltre tremila fedeli presenti il Pontefice ha indicato il binomio Trinità-sport, evidenziando che «ogni buona attività umana porta in sé un riflesso della bellezza di Dio, e certamente lo sport è tra queste». Del resto, ha aggiunto, «Dio non è statico, non è chiuso in sé. È comunione, viva relazione tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, che si apre all’umanità e al mondo», in una realtà che la teologia chiama «pericoresi, cioè “danza”: una danza d’amore reciproco».

Infine, il Papa ha menzionato tre aspetti che rendono lo sport «un mezzo prezioso di formazione umana e cristiana», ovvero la collaborazione, la concretezza dello stare insieme e l’arte della sconfitta che apre alla speranza.

Tra i momenti significativi del Giubileo dello sport, iniziato sabato 14 giugno, il pellegrinaggio dei partecipanti, con la croce olimpica e paralimpica, alla Porta Santa in San Pietro.

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