
Fedeli e rappresentanti delle Chiese orientali cattoliche, i patriarchi e i metropoliti: a loro è dedicato l’evento giubilare in programma dal 12 al 14 maggio.
Tre giornate scandite da diverse celebrazioni: lunedì, nella cappella del Coro della basilica di San Pietro, alle 8.30, si tiene la Divina liturgia in rito etiopico, guidata dalle Chiese etiopiche ed eritree. Alle 11.30, nella cappella Paolina della basilica di Santa Maria Maggiore, è la volta della Divina liturgia in rito armeno, organizzata dalla stessa Chiesa armena. A seguire, nel medesimo luogo, alle 15, la Chiesa copta guida la Divina liturgia nel proprio specifico rito.
Il giorno successivo, 13 maggio, lo scenario sarà nuovamente la basilica Vaticana dove, alle 13, è in programma la Divina Liturgia in rito siro-orientale, con l’anafora di Addai e Mari, ovvero l’antica preghiera eucaristica cristiana, caratteristica della Chiesa d’Oriente. A coordinare la celebrazione saranno la Chiesa caldea e quella siro-malabarese.
Nel tardo pomeriggio, alle 18.45, la basilica Liberiana ospiterà i Vespri in rito siro-occidentale, organizzati dalla Chiesa siro-cattolica, da quella maronita e da quella siro-malankarese. Infine, alle 21, sul sagrato della medesima basilica, si terrà l’Acatisto, ossia l’inno di lode alla Madre di Dio tipico della tradizione liturgica della Chiesa ortodossa.
Mercoledì 14 maggio, ultimo giorno del pellegrinaggio giubilare delle Chiese orientali, si tornerà in San Pietro per la divina liturgia in rito bizantino che si terrà alle 14 e sarà guidata dalle seguenti Chiese: greco-cattolica melchita, greco-cattolica ucraina, greco-cattolica romena, insieme con le altre Chiese sui iuris di rito bizantino.