· Città del Vaticano ·

Monsignor Bernardino Giordano

«Qui per sostenere
il vescovo di Roma»

 «Qui per sostenere  il vescovo di Roma»  QUO-081
09 aprile 2025

«Per tutti noi si tratta di un grande incoraggiamento, consapevoli che la nostra presenza qui oggi è di sostegno in un momento delicato». Commenta così il vescovo Bernardino Giordano le parole indirizzate da Papa Francesco alle Chiese di Grosseto e Pitigliano-Sovana-Orbetello in pellegrinaggio giubilare.

Alla prima uscita con le diocesi che unisce in persona Episcopi dalla nomina del 19 dicembre 2024, il presule riferisce ai media vaticani «gratitudine» per le parole che il Pontefice ha riservato ai pellegrini. Partiti dalla Toscana quasi nel cuore della notte, i circa 1500 fedeli hanno raggiunto l’Urbe prevalentemente in treno, alcune centinaia in pullman, per attraversare la Porta Santa in San Pietro. La speranza iniziale — ammettono in molti — era di partecipare all’udienza generale e incontrare Francesco, ma comunque «alle adesioni non c’è stata frenata».

Tra i fedeli attorno a lui monsignor Giordano percepisce un generale «desiderio di conversione» e, seppur nelle tensioni e nei problemi di ciascuno, una grande «voglia di accogliere la speranza che ogni giorno ci fa dire “Ok, vado avanti”». E per farlo, prosegue, «partiamo dal centro, dall’incontro sulla Tomba di Pietro». Un’occasione «speciale» — aggiunge don Adorno Della Monaca, parroco di Porto Ercole, uno dei 40 sacerdoti che accompagnano i pellegrini — perché «non capita tutti i giorni che una parrocchia “normale” tocchi il cuore della cristianità».

Famiglie, anziani, persone in sedia a rotelle, tanti giovani e bambini. Il piccolo Massimo ha solo nove mesi e dorme nel suo passeggino, spinto dalla mamma Michela, accanto alla sorellina Ginevra di dieci anni: vengono da Cana, una frazione di Roccalbegna, per sentire — spiega la donna — «consapevolezza di Dio in un mondo difficile». Tre bimbe bionde gravitano attorno ai genitori Nicole e Riccardo, mentre quest’ultimo, determinato sulle sue stampelle, racconta come l’esperienza giubilare rappresenti «un tempo unitario e famigliare». I due coniugi grossetani, convertitisi dopo il matrimonio e coinvolti in un percorso di spiritualità francescana, volevano conoscere il nuovo vescovo, ma anche attingere alla speranza, «tutto ciò che ci muove», confidano volgendo uno sguardo alle figlie.

Parlano di «speranza quotidiana» Piero con la moglie Valeria, da Marina di Grosseto e con molti impegni in parrocchia, mentre Maddalena di 9 anni, arrivata con la famiglia da Scansano, si definisce «emozionata», ma mai come quando, qualche mese fa, durante un evento con l’Azione cattolica, ha potuto «toccare» il Papa. «Pensavo che lo avrei visto solo da lontano, invece no, ed è stato molto bello», ripete muovendo gli occhi vivaci sotto la visiera: «Spero che si rimetta presto così lo incontro di nuovo». (lorena leonardi)