Come pellegrini di speranza in raccoglimento

di Benedetta Capelli
Sotto lo sguardo dell’icona di Maria «Madre della Chiesa», che illuminata e circondata da fiori bianchi e rosa splende nel buio della sera, piazza San Pietro è diventata da lunedì scorso la casa di un popolo che prega incessantemente per il proprio Padre.
Anche ieri alle 21 l’appuntamento è stato vissuto da fedeli, sacerdoti, suore e cardinali — tra loro il decano del Collegio, Giovanni Battista Re, il segretario di Stato, Pietro Parolin, e l’elemosiniere, Konrad Krajewski — che con le coroncine del rosario tra le mani hanno invocato l’intercessione della Vergine per la guarigione del Pontefice.
A presiedere “la preghiera del cuore” — come Francesco ha più volte definito il rosario —, il cardinale Baldassare Reina, vicario per la Diocesi di Roma.
Il quale nel pomeriggio aveva anche celebrato con le stesse intenzioni la messa nella chiesa di San Marcello al Corso, quella dove proprio Papa Bergoglio si recò nel marzo 2021 per invocare davanti al miracoloso Crocifisso ligneo lì custodito la fine della pandemia di Covid-19
«Fratelli e sorelle, pellegrini di speranza — ha esordito il porporato dal sagrato della basilica Vaticana —, preghiamo insieme a tutta la Chiesa per la salute del Santo Padre Francesco. La Vergine Maria, Madre della Chiesa, lo sostenga in questo momento».
Al centro della preghiera del Popolo di Dio raccolto sulla piazza i misteri della luce, aggiunti da san Giovanni Paolo ii nel 2002 con la lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae, per «far riscoprire — aveva scritto il Pontefice polacco — la profondità mistica racchiusa nella semplicità del rosario». Misteri luminosi perché Gesù è «la luce del mondo» e questa dimensione, notava Papa Wojtyła, emerge particolarmente negli anni della vita pubblica, quando annuncia Cristo il Vangelo.
Il primo mistero luminoso ne ricorda il battesimo da parte di Giovanni nel fiume Giordano: il lettore ha proclamato un passo del Vangelo di Matteo a cui è seguuita la recita del “Padre Nostro”, della decina di “Ave Maria” e poi il “Gloria al Padre” cantato dal coro; il secondo mistero è incentrato sul primo miracolo di Gesù proprio al Giordano; nel terzo Cristo annuncia il Regno di Dio, nel quarto, il Vangelo secondo Matteo ricorda la Trasfigurazione davanti ai discepoli; nell’ultimo viene fatta memoria dell’istituzione dell’Eucaristia.
Il “Salve Regina” è intonato guardando verso la Madre di Dio. Il cardinale Reina si è inginocchiato davanti all’immagine mariana e con lui i fedeli che ha risposto alle “litanie lauretane” in un clima di intenso raccoglimento, con le mani giunte e intrecciate da rosari di legno, di perle bianche o colorate, con in mano le candele accese. «Padre Santo ravviva la nostra speranza, perché nessun ostacolo ci faccia deviare dalla strada che porta alla salvezza», ha pregato il porporato.
Infine, prima della benedizione conclusiva è stato intonato l’Oremus pro Pontifice, perché Dio possa preservare il Papa «da ogni male». La comunità Cenacolo ha riavvolto il proprio striscione con su scritto «Grazie Papa Francesco»: in quella frase ci sono la riconoscenza e l’affetto filiale verso il Vescovo di Roma. I presenti lentamente hanno lasciato piazza San Pietro per tornare alle loro case, con il cuore colmo della grazia della preghiera e delle notizie confortanti che arrivavano dal Policlinico Gemelli, da dove veniva comunicato un miglioramento delle condizioni di salute di Papa Bergoglio.