· Città del Vaticano ·

Nel pomeriggio di ieri a Santa Croce in Gerusalemme

L’incontro del Papa
con cento sacerdoti
del centro di Roma

 L’incontro del  Papa con  cento sacerdoti del centro di Roma  QUO-101
04 maggio 2024

La ormai nota Fiat 500 l bianca è apparsa alle 16 in punto sul vialone che conduce a Santa Croce in Gerusalemme. Nella storica basilica romana nel rione Esquilino, Papa Francesco ha incontrato ieri pomeriggio, 3 maggio, circa 100 parroci, vice parroci, rettori di chiese del centro storico, diversi cappellani ospedalieri del settore Centro della diocesi di Roma che riunisce cinque prefetture, per un totale di 38 parrocchie. Un piccolo gruppo di fedeli, radunati già dalle 15, ha salutato il passaggio della vettura. Francesco ha risposto pure lui muovendo la mano da dietro il vetro prima di entrare nel cancello che portava nei locali adiacenti alla basilica, dove si è svolto il dialogo a porte chiuse.

Domande e risposte sui temi legati all’attività pastorale


Un dialogo durato circa due ore, preceduto da un breve saluto da parte del vicegerente, il vescovo Baldo Reina, e la recita di un salmo, e poi scandito da una ventina di domande e risposte su tutti i temi che in un modo o in un altro toccano l’attività pastorale, con un focus sull’assistenza e la vicinanza a bambini e soprattutto gli anziani che sono la saggezza e non vanno scartati ma custoditi, e anche sul lavoro con le fasce più deboli della società, inclusi i migranti e i senzatetto che gravitano in una zona non facile come la Stazione Termini. Immancabile il cenno al prossimo Giubileo e all’accoglienza ai pellegrini che arriveranno da tutto il mondo, concentrandosi soprattutto proprio sul centro storico.

La “meravigliosa complicatezza” delle chiese del Centro


Preti “pastori” quelli incontrati dal Papa, accolto a Santa Croce in Gerusalemme dal giovanissimo parroco don Alessandro Pugiotto e da monsignor Francesco Pesce, parroco di Santa Maria ai Monti e nominato coordinatore del settore, dopo la nomina del 6 aprile scorso del vescovo ausiliare, il gesuita Daniele Libanori, finora responsabile del Centro, come assessore del Papa per la Vita consacrata.

Ed è proprio monsignor Pesce a restituire scorci di questo dialogo con il Papa in cui, spiega, i preti hanno «cercato di raccontare al Santo Padre, prendendo in prestito le parole di Amoris laetitia, la “meravigliosa complicatezza” di questa porzione della Chiesa di Roma, dove tutto il mondo è rappresentato, e che sarà la porta d’ingresso del Giubileo». «L’emozione di questo incontro si è trasformata subito in gratitudine e preghiera per il Papa», aggiunge il sacerdote. «È stato un grande momento di comunione, un tratto di strada percorso fianco a fianco che ci dà nuovo slancio per il nostro servizio, non solo ai cattolici del centro storico ma al mondo intero, che qui incontriamo ogni giorno nei volti dei turisti e dei pellegrini». Non sono molti i residenti nel centro della Capitale, «ma la maggior parte dei romani viene a lavorare qui», sottolinea il coordinatore pastorale. «Sebbene non ci siano tanti giovani nelle nostre parrocchie, la sera i giovani di Roma sono tutti nel centro storico».

Sguardo al futuro e al Giubileo


Parla di «incontro molto cordiale» il vescovo Reina, in cui «il Papa ha espresso tutta la sua paternità nei confronti dei sacerdoti ma anche la sua peculiarità pastorale. È stato un pastore che ha raccontato la sua esperienza, ha dato dei consigli molto utili per la situazione pastorale del centro storico. I sacerdoti erano tutti molto contenti». Lo conferma anche il parroco don Alessandro spiegando che con il Papa si è «parlato di potenzialità delle chiese del centro storico, non delle problematiche, con uno sguardo al futuro, al Giubileo, all’accoglienza dei pellegrini, dei romani che vengono qui per lavorare... Le potenzialità delle chiese del centro, che non sono morte, ma vive e viventi». «Veramente un incontro bellissimo — commenta il sacerdote — in cui il Papa ci ha aiutato tantissimo a guardare il positivo, il bello».

Il saluto ai fedeli


A fine incontro, Jorge Mario Bergoglio ha salutato uno ad uno i sacerdoti presenti. Foto, strette di mano, consegna di Rosari e di alcuni piccoli doni. Nel frattempo sul piazzale davanti alla basilica si era radunata una folla di oltre cinquanta fedeli, aggiunti agli altri già presenti, allertati dal passaparola o dalla presenza di telecamere. Hanno gridato «W il Papa!» o «Francesco, Francesco!» all’apertura del cancello. Il Pontefice in auto si è fermato per qualche istante con i giornalisti presenti: un rapido saluto e la condivisione del dolore per le guerre che sono sempre «una sconfitta». Poi, ancora dalla macchina, ha fatto il giro tra la gente. A un ragazzino che si era avvicinato al finestrino ha firmato il gesso sul braccio. Tutti avevano gli smartphone alzati e impostati sulla fotocamera per immortalare il momento, tranne una signora anziana che ha esclamato: «Fatemi passare: io devo solo abbracciarlo, non devo riprenderlo». Papa Francesco ha cercato di salutare più persone possibile arrivando fino alla fine della lunga fila di fedeli, dove era ferma una donna che ha urlato: «Pace, pace!». La Fiat bianca si è quindi diretta verso Casa Santa Marta, passando per il Lungotevere e le altre vie sempre affollate dal traffico.

Ultimo incontro nei settori della Diocesi


L’incontro di oggi è l’ultimo della serie di visite che il Papa ha svolto nei settori della diocesi di cui è vescovo, recandosi da novembre ad aprile nei quartieri di Primavalle, Villa Verde, Acilia e Casal Monastero per incontrare i parroci delle diverse prefetture e avere con loro uno scambio libero e aperto così da conoscere in presa diretta le realtà che animano la sua diocesi. Cosa che, come ha detto il Papa stesso in diverse occasioni, a un vescovo «fa sempre molto bene».

di Salvatore Cernuzio