Il giovane splendore
della Madonna del Conforto

«Quando si è detto che il tempo passa, dice la storia, si è detto tutto». Di fronte alle rovine del Foro che circondano la Basilica di Santa Francesca Romana può venire in mente l’apodittico aforisma che Charles Péguy fa proclamare alla musa Clio nel suo Dialogo della storia e dell’anima pagana. Del resto, il tempo che passa contrassegna anche il nome originario di questa chiesa, Santa Maria Nova, così come quello della vicina Santa Maria Antiqua, abbandonata in seguito ai danneggiamenti subiti nel sisma dell’847 e dunque sostituita dell’edificio “nuovo”, oggi intitolato alla religiosa benedettina patrona di Roma. Antico, nuovo: qui si incrociano e si confondono le tracce incerte della storia umana, fra le vestigia smozzicate dell’impero e i pixel degli smartphone intenti a irretirne le ...