· Città del Vaticano ·

DONNE CHIESA MONDO

L’esperienza e le attese di una «madre sinodale»

Sinodo, atto secondo

 Sinodo, atto secondo  DCM-002
03 febbraio 2024

Se dovessi definire il Sinodo con una parola, questa sarebbe speranza. La speranza in una Chiesa rinnovata dallo Spirito Santo e inviata in missione nel mondo di oggi. Forse non suona nuovo, non dovrebbe, poiché qualcosa di simile è già accaduto più di duemila anni fa nella confusione della Pentecoste, e continuerà ad accadere nella Chiesa fino al ritorno di Gesù. Ma la novità è questa: un kairós dove un gruppo di persone, provenienti da molti Paesi del mondo, con realtà tanto diverse, sedute a tavole rotonde, in preghiera e in pace, affrontando argomenti più svariati, giungono all’armonia, che è il vincolo di comunione tra parti dissimili.

Anche se sembra poco, è moltissimo, in un mondo e in un’istituzione non abituati ad ascoltare sempre. È vero che i pareri a volte non sono stati concordi e molti temi richiedono ulteriori studi che il Papa deciderà. Ma il fatto è che il Sinodo è sulla sinodalità. Il tema centrale è come la Chiesa può ripristinare la sinodalità, un’idea che viene da Papa Paolo vi .

L’obiettivo del Sinodo è definire in che modo la Chiesa può ottenere una maggiore comunione nel Popolo di Dio (l’armonia nello Spirito) e una maggiore partecipazione di tutti per la missione nel mondo di oggi. Il modo migliore di lavorarci era sperimentarlo ed è quello che abbiamo fatto. Perciò il metodo della conversazione nello Spirito era il più appropriato.

È stato ciò che abbiamo vissuto lo scorso mese di ottobre. Persone molto diverse per origine, lavoro e visione, hanno dialogato in un clima di preghiera, al fine di discernere insieme. Posso assicurare che il clima è stato di preghiera e di fratellanza, anche nelle divergenze. Siamo abituati alle grida e agli insulti dei politici ed è quindi difficile immaginarlo se non lo si è vissuto. Personalmente, ha cambiato la mia visione della Chiesa e di conseguenza ho scoperto che la ricetta per un mondo frantumato è la sinodalità.

1. Promozione coraggiosa della pace e dei diritti umani. In un mondo in guerra, afflitto da sfide e conflitti, l'urgente necessità di impegnarci nella promozione coraggiosa della pace e dei diritti umani assume una rilevanza vitale. La pace e i diritti umani come doveri individuali che richiedono azione e coraggio. Il che non implica solo l'assenza di conflitti, ma anche la presenza attiva della giustizia e della libertà. Proprio come il rispetto e la tutela dei diritti umani richiedono anche il coraggio di sfidare l'ingiustizia e di lottare per la dignità di ogni essere umano, indipendentemente dalla sua origine, dal suo genere o dal suo credo. Papa Francesco ci ha detto che ognuno di noi, nel suo cuore, ha la responsabilità di fare qualcosa per costruire la pace. La sinodalità ci aiuta ad ascoltare tutti, tutti, tutti, per conoscere le ombre che tutti abbiamo e comprenderci meglio, aiutarci a vicenda.

2. Impegno per la giustizia sociale e la promozione dei più poveri. Nella ricerca di un mondo più giusto ed equo, è urgente che, come Chiesa, ci impegniamo per la giustizia sociale e la promozione dei più poveri. La giustizia sociale non è semplicemente un concetto astratto, ma una chiamata all'azione concreta per affrontare le disuguaglianze di cui sono vittima tante persone nel mondo. La Chiesa ha la responsabilità di mettere in discussione le strutture ingiuste, di sostenere l'uguaglianza di opportunità e di lavorare per eliminare le barriere che perpetuano l’emarginazione dei più poveri e vulnerabili. Questo impegno comporta che facciamo sentire la nostra voce, che partecipiamo attivamente alla creazione di condizioni che permettano a tutti di condurre una vita dignitosa, indipendentemente dalla loro posizione sociale, economica o culturale.

Papa Francesco ha affermato che non possiamo rassegnarci a pensare che la carità e la solidarietà siano un dovere degli altri. La carità cristiana ci obbliga a promuovere i più poveri. Non è qualcosa che si può delegare ad altri; è una chiamata individuale a riconoscere e ad affrontare le ingiustizie che subiscono i nostri fratelli. È impossibile per noi essere sinodali se non siamo poveri, se non ci spogliamo dell’autoritarismo, se non confidiamo nella Provvidenza, se non diventiamo umili e semplici, e se non lottiamo per la promozione di quei fratelli.

3. Riconoscimento visibile della dignità battesimale di ogni donna. È urgente riconoscere con i fatti la dignità battesimale di ogni donna e il suo ruolo fondamentale nella Chiesa. Il rispetto e la valorizzazione delle donne devono andare al di là delle parole e manifestarsi ora in azioni concrete, escludendo persino i micro-machismi. Noi donne, come esseri umani dotati di doni e talenti, meritiamo di partecipare pienamente alla vita della Chiesa, occupando spazi importanti e contribuendo con la nostra prospettiva unica al rafforzamento della Chiesa.

Papa Francesco ha riconosciuto che una Chiesa che esclude le donne è una Chiesa sterile, perché priva della madre. La Chiesa può definirsi sinodale quando vi partecipano davvero tutti. La voce femminile nella Chiesa è necessaria per consolare, curare e pacificare tante persone del Popolo di Dio che soffrono.

4. Lotta per la cura della Casa Comune. L'urgenza di lottare con azioni concrete per la cura della Casa Comune è oggi una chiamata imperativa per la Chiesa in un momento in cui la crisi ambientale e la disparità sociale si intrecciano in modo molto complesso. Ogni azione che danneggia il nostro ambiente naturale ha conseguenze dirette sulla vita di quanti sono economicamente emarginati e non dispongono di risorse per affrontare gli impatti avversi dei cambiamenti climatici e del degrado ambientale.

Papa Francesco afferma che il grido della terra e il grido dei poveri sono lo stesso grido. Molti negano il cambiamento climatico, ma i suoi effetti devastanti sono evidenti. Perciò, la sinodalità passa per la cura della Casa Comune, che non implica solo la preservazione delle risorse naturali, ma anche la difesa dei diritti e della dignità dei più svantaggiati. Dobbiamo sederci con persone di altre religioni, culture o ideologie e cercare insieme soluzioni.

5. Apertura al dialogo e riparazione per tutte le vittime di abusi. È impossibile essere testimoni di Gesù dinanzi al mondo se siamo una Chiesa divisa, polarizzata, e se, per di più, continuiamo a nascondere casi di abusi. Tutto ciò ha leso la credibilità e l'integrità della Chiesa. Abbiamo bisogno di ascoltare le vittime e quanti la pensano in modo diverso. La comunione emerge come un antidoto essenziale contro le polarizzazioni distruttive. La sinodalità è eminentemente aprirsi al dialogo, discernere insieme la volontà di Dio e promuovere una comprensione che ci consenta di vivere la comunione, intesa come scambio profondo e rispettoso.

Per tutto ciò, il Sinodo sulla sinodalità mi riempie di speranza, mi permette di credere che stiamo vivendo un processo ecclesiale che ci renderà più autentici, più semplici, più aperti all'amore, come Gesù. E questi prossimi mesi che ci separano dalla seconda fase sono un'attesa attiva, come una gravidanza, in cui attendo i frutti dello Spirito Santo che sta operando nella sua Chiesa.

di Xiskya Valladares
Suora della Purezza di Maria Santissima, membro di nomina pontificia al Sinodo dei vescovi sulla Sinodalità, Palma di Maiorca, Spagna.


#sistersprojec
t