· Città del Vaticano ·

La buona Notizia
Il Vangelo della VI domenica di Pasqua (Gv 15, 9-17)

Nessuna parola ti eguaglia

 Nessuna parola ti eguaglia  QUO-098
30 aprile 2024

Nessuna parola ti eguaglia, amicizia. Siamo stati tratti in salvo dalla morte solo per questo: esserci l’uno per l’altro. Divenire assieme nella vita, non da servi, non da padroni, ma fratelli che spezzano il pane e la fatica, che mai ritraggono la mano quando sa essere d’aiuto, o carezza, o ferma indicazione.

Amatevi gli uni gli altri perché possedete lo stesso sangue, lo stesso che lega il Padre al Figlio, sceso sulla terra per ristabilire la storia d’amore fra Dio e l’uomo. E dello stesso amore ha gioito il Figlio a vivere con voi, vi ha amato e vi ha esortato alla misura della gioia. Come una febbre accesa dentro ogni gesto, anche il più piccolo, feriale, dentro ogni gesto si misura la vita che concediamo agli altri, concedendoci ai nostri amici ci innalziamo alla libertà della vita senza fine.

Ma dovrete seguire i comandamenti scritti sulla pietra, dovrete sfidarvi nelle sfide che provocano il cuore e la mente.

Vi ho scelto per questo, perché diventiate testimoni di questa Parola fatta gesti di amicizia, gesti di pace che non conoscono straniero, che non hanno linea di confine. Sarete portatori di questo frutto.

Uno è il Padre, Uno è il Figlio, Uno è lo Spirito Santo.

Uno è il popolo che dovrete essere, in nome dell’amicizia, attraverso l’esperienza della vita vissuta con la gioia che merita un dono inaspettato e così grande.

Vi ho scelto per questo. Perché oltre la paura ingannatrice, oltre tutte le seduzioni del mondo, dentro di voi abita l’amore che un giorno vincerà, riportandovi nella casa del Signore.

Amici nell’amore e nel dolore, tanto più stretti, tanto più resistenti.

di Daniele Mencarelli