· Città del Vaticano ·

DONNE CHIESA MONDO

Le Idee

Donne e uomini di domani

editoriale_DCM.jpg
04 maggio 2024

Scrive la liturgista Elena Massimi che oggi, anno di grazia 2024, «si rischia ancora di incontrare parroci che in modo palese preferiscono essere aiutati all’altare da bambini, da ragazzi, non tollerando la presenza delle bambine. Anche il termine utilizzato per definire tale servizio richiama l’orizzonte “maschile”: chierichetti, cioè piccoli chierici. Ci si domanda quale esperienza di Chiesa fanno queste bambine, le potenziali cristiane adulte del futuro».

Domande su cui riflette Donne Chiesa Mondo in questo numero dedicato al rapporto delle bambine con la Chiesa e, viceversa, della Chiesa con loro. L’occasione è la prima Giornata Mondiale dei Bambini e delle Bambine indetta dal Papa a Roma per il 25 e 26 maggio.

Non è solo, ovviamente, problema di “chierichette”. Il punto è: che tipo di spazio c’è per le bambine nella Chiesa di oggi? E le più piccole tra le fedeli sono a loro agio in quello che trovano? «La domenica mattina dopo la messa — ci disse tempo fa una suora — nella mia parrocchia le bambine o giocano a pallone o non hanno nulla: c’è solo un campo di calcio». Dunque è questione anche di luoghi? L’interrogativo, avanza la teologa Rita Torti, ne sottintende un altro: «Che donne vorremmo che diventassero queste bambine (e, correlativamente, questi bambini)?»

Curiose, attente, veloci, nei Paesi occidentali le bambine mostrano di identificarsi poco nella liturgia, appena entrano nell’adolescenza si liberano dalle processioni con gli angioletti che piacciono però molto alle loro coetanee in Amazzonia che non vedono l'ora di mettersi la tunica e le alette. È quel che si ha o non si ha che cambia la prospettiva.

Per secoli le piccole donne sono state educate a non istruirsi, alla modestia e all’obbedienza. Ad avere un ruolo subalterno in famiglia e nella società. Per secoli questo ha condizionato la vita femminile anche all’interno della Chiesa dove i rapporti tra uomo o donna hanno risentito dello scarto intellettuale. Va però riconosciuto e rivendicato che la stessa Chiesa ha dispiegato storicamente uno straordinario impegno per la promozione delle bambine e continua a farlo nelle aree del Sud del mondo dove i diritti sono colpevolmente limitati. Ma loro? Come immaginano Dio le bambine? Le alunne di una scuola elementare romana ne parlano come una persona affidabile, sorridente, aperta, dialogante.

C’è un artista che ha avviato un dialogo costante con bambine e adolescenti: Banksy. Fin da subito il più celebre tra gli esponenti della street art , come sottolinea il critico Gianluca Marziani, «sente l’urgenza di proteggere i giovani dal cattivo governo, dalle leggi ingiuste, dalla poca tutela che i potenti riservano loro»,